Mi sono appena iscritto al forum e ho già avuto il piacere di accorgermi della disponibilità, della cortesia e della sollecitudine con cui avete subito risposto, in modo esauriente, al mio primo post.
Mi chiamo Marco. Ho 61 anni ma ne dimostro 60 e 1/2. Ho trascorso una vita avventurosa piena di amore, di gioia, di esperienze ed anche del contrario di tutto questo. Piena anche, ahimè, di lavoro. Sono stato parecchi anni all'estero, appunto per lavoro, ed amo soprattutto il terzo mondo, in particolare il Sudamerica. Il lavoro che ho amato di più è stato insegnare, matematica ovviamente.
Dopo quanto detto, sembrerà strano che, attualmente, sia un dipendente statale a Lecco, ma qualche anno fa, in penuria di opportunità lavorative e di salute, sono saltato sul dorso di questo cavallo per un'ultima galoppata fino alla pensione. Qui ho anche scoperto che non è vero che (tutti) i dipendenti pubblici siano scansafatiche.
I miei passatempi preferiti sono il gioco del bridge, qualche passeggiata a cavallo (uno vero, in questo caso), l'immersione subacquea, ormai relegata nei ricordi, e la conoscenza. Sono goloso di tutto lo scibile, ma in particolare di matematica, astrofisica, storia. Non sono convinto che l'Universo si stia espandendo a velocità crescente.
E, venendo all'informatica, sono stato un discreto web designer, con HTML, CSS, javascript, ASP. Un sito di cui vado orgoglioso è http://www.................it. Ho programmato in Java. Ma tutto questo sbiadisce presto quando non lo si pratica.
Ho scaricato la bella suite OpenOffice e, durante una discussione sul forum di matematicamente.it, ho pensato di provare a risolvere un problema con il foglio di calcolo, o con Math. Magari con una macro. Ho scelto Basic perché usavo la sua prima (penso) versione per programmare con il preistorico Commodore 128. E che programmi, per un'autodidatta supportato da un PC primordiale ed una stampante ad aghi! Ricordo che in Argentina avevo scritto un programma per creare l'orario scolastico, facendo in modo che ogni insegnante avesse le sue ore in ogni classe, comprese quelle doppie o triple per i compiti in classe (verifiche, oggi), evitando sovrapposizioni orarie per classi e per insegnanti, e stampando l'orario ottenuto classe per classe ed insegnante per insegnante. Se la routine non riusciva ad incastrare ed armonizzare tutto questo, spostava in coda il primo dato dell'array creato in base alle esigenze di classi ed insegnanti, e riprovava. Riusciva sempre, di solito al secondo o terzo tentativo. Che tempi............le righe di programma erano numerate!!
Tuttavia, come consigliatomi, proverò a capire il Python e sono sicuro che non mi deluderà.
Ecco le prime due cosette, per ora ...........
...........non voglio stufarvi.Ci rivediamo molto presto. Ancora grazie, cordialissimamente.
Marco
